Dieci motivi per cui non sei l’eroe di un romanzo
- Sostanzialmente fai praticamente le stesse noiosissime cose ogni giorno. Inoltre per buona parte del tempo soffri la mancanza di sonno o il risveglio traumatico o l’incommensurabile pallosità dei professori.
- Troppo spesso il tuo principale nemico sei tu stesso.
- I tuoi piani, se ne escogiti, non funzionano mai. Se sembrano funzionare fidati: non è così.
- Se avevi un amico immaginario era veramente immaginario. Se sei ancora convinto che sia vero probabilmente sei schizofrenico.
- Non ti lanci spesso in viaggioni mentali di ordine morale, etico o del tipo che inizia con “e se…” e generalmente finisce con un lieto fine invece di una catastrofe o viceversa. E non propini inutili infiniti flashback a chi ti circonda.
- Raramente usi figure retoriche per esprimerti. Se lo fai è perché molto probabilmente sono frasi fatte. Oppure sei appena riemerso da un ciclo di lettura intensiva per cui non sei neanche tanto sicuro su chi tu sia.
- Probabilmente, se stai leggendo questo post, soffri interiormente al pensiero di non essere un personaggio di un libro.
- L’occasione in cui sei stato più vicino alla morte è stato quando il prof di ginnastica ha deciso di farti fare il test di Cooper
- Le tue paure, ansie e debolezze ingiustificate non ti rendono più “umano”, solo più ridicolo.
- Con i tuoi amici non salvi il mondo, non vivi chissà quali avventure o simili. Con i tuoi amici passi le giornate a parlare di niente. E forse sei più felice così.