24/02/11

La vita è bella

Post di sfogo. Non so esattamente perchè abbia scritto una cosa del genere, non sono nemmeno scazzata oggi u.u Vabbeh, vi tocca sopportare le mie lagne :DD



Tutto ebbe inizio quando, in un momento di pura adrenalina (che oggigiorno definirei "schizzo di pazzia"), feci l'errore più grande della mia vita: frequentare un liceo e più precisamente il linguistico. Ma non vi voglio parlare di tutto il casino che successe in quel periodo. Vi basti sapere che ora frequento un bellissimo liceo scientifico tecnologico. Figo, n'è?


No, non lo è. Di figo in tutto ciò c'è solo il nome.


Sapete come si sente una persona che frequenta un liceo difficile e non di propria volontà? Uno schifo.


Sono intrappolata nell'aula di disegno tecnico sei ore alla settimana e, fidatevi, quando l'immagine della vostra prof-schiumata-sclerata-matta-cazzuta (cazzuta per modo di dire, non ho ancora avuto l'occasione di controllare là sotto) si sovrappone praticamente ad ogni vostra visuale, dovete cominciare a temere per la vostra sanità mentale.


E la mattina? Il paradiso. Essendo io sfigata-pendolare devo svegliarmi oltre un'ora prima di altri miei compagni di classe (ci metto almeno mezz'ora a prepararmi ed è inutile che sgranate gli occhi, io la mattina mi lavo, come invece non fa molta gente che conosco). E svegliarsi la mattina presto pensando "Mi preparo per un altro giorno al mio splendido liceo del cazzo" non è molto incoraggiante. Soprattutto quando, salendo sul pullman, comincio a sentire le ochette (aka bimbemminkia) urlare per farsi notare che no, non le si deve stuprare (o stuRPare come dice un mio amico coglione) e che sì, stanno bene con quei nuovi occhiali da nerd che vanno tanto di moda tra loro.


Seriamente, che gusto c'è a guardare un figo che incrocia sempre la tua strada quando una tua bigottissima compagna di classe ti ripete all'orecchio "Ma quello non merita nemmeno di essere guardato"? La sua bigottagine (o bigottismo, non mi sono mai scomodata di andare a scoprire come si dice) è davvero così grande da offuscare l'idea che magari è una questione di gusti e che stare con un ragazzo più grande (ma verginello, ve lo dico io) non le permette di criticare ogni ragazzo che passa? Io sono indignata.


Ma ovviamente devo stare zitta perchè insultarla e spingerla sotto un pullman in corsa non è un'azione molto ortodossa. Così accelero il passo e magari riesco anche a rischiare di finire sotto una macchina che a tradimento spunta da una stradina laterale. E rido anche se ciò che vorrei fare è piangere.


Passata la giornata deprimente torno a casa, sperando di arrivare il prima possibile, mangiare qualcosa e buttarmi sul letto a scrivere. O a dormire, che è il mio hobby per eccellenza. Ma ovviamente non può finire così bene. E infatti appena chiusa la porta di casa alle mie spalle, le mie sorelle puntualmente mi chiedono di cucinare qualcosa. E nonostante la depressione-sonnolenza-scazzo devo cucinare, perchè le mie sorelle non possono stare senza pappa.


E finalmente mi posso buttare sul letto no? Questa è la volta buona. E dormo per ore, perchè magari quei sogni tanto demenziali che faccio mi distraggono dal fatto che è una routine che dovrò ripetere per ancora altri tre anni (se riesco a non farmi bocciare). E se sono fortunata mi sveglio per cena, se no non mangio. E mi sveglio il giorno dopo scoprendo con stupore che ho dormito più di dieci ore di seguito. E mi va bene, perchè forse finalmente sono di buon umore. Ma poi la solita bimbominkiaggine nel pullman mi smonta, AS USUAL.


E così sempre.




Ichigo

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